Le discussioni su un possibile divieto di TikTok negli Stati Uniti hanno superato la fase teorica. Il presidente Joe Biden ha firmato una nuova legge, dopo l’approvazione del Senato, che obbliga ByteDance, proprietaria di TikTok, a disinvestire dall’app entro nove mesi o a subire un blocco su tutto il territorio nazionale.

La nuova normativa non vieta esplicitamente TikTok, evitando così potenziali accuse di incostituzionalità. Questo argomento aveva già bloccato nel 2023 il divieto dello stato del Montana, quando un giudice distrettuale dichiarò che un tale divieto “violava il diritto costituzionale degli utenti e delle imprese” – in particolare, il diritto alla libertà di parola ed espressione garantito dal Primo Emendamento.

Invece di vietare TikTok, la legge richiede che ByteDance, proprietaria cinese dell’app, di vendere la sua proprietà a causa delle preoccupazioni per la sicurezza nazionale relative alla condivisione di dati con il governo di Pechino e alla possibile sorveglianza sui cittadini statunitensi.

Il direttore dell’FBI, Christopher Wray, ha precedentemente dichiarato che ByteDance è “controllata dal governo cinese” e ha avvertito che il Partito Comunista Cinese potrebbe influenzare i 170 milioni di utenti statunitensi di TikTok manipolando l’algoritmo che cura i contenuti visualizzati.

ByteDance ora ha nove mesi per vendere TikTok, con la possibilità di un’estensione di tre mesi se la vendita è in corso al momento della scadenza.

Se l’azienda non riuscisse a vendere, TikTok verrebbe bandita negli USA. Tuttavia, l’app non sparirà automaticamente dai dispositivi di chi l’ha già installata ma verrà rimossa dagli app store di Apple e Google, e le installazioni esistenti non riceveranno più aggiornamenti o correzioni.

Shou Zi Chew, CEO di TikTok, ha dichiarato in un video pubblicato sull’app: “Siamo fiduciosi e continueremo a lottare per i vostri diritti in tribunale. I fatti e la Costituzione sono dalla nostra parte… state tranquilli, non andiamo da nessuna parte.” TikTok ha inoltre rilasciato una dichiarazione affermando di aver investito “miliardi di dollari” per mantenere sicuri i dati degli utenti statunitensi.

L’India ha bandito l’app nel 2020, con Iran, Senegal, Nepal, Afghanistan e Somalia che hanno seguito l’esempio. Altri paesi hanno imposto restrizioni su TikTok sui dispositivi governativi e militari, inclusi il Regno Unito, il Canada, l’Australia e l’UE.

E a chi ha giovato il blocco di TikTok dove questo è già attuato? Instagram Reels e YouTube Shorts hanno occupato quel vuoto creato proprio dal blocco della popolare app cinese.

Commento Critico

La recente decisione degli Stati Uniti di imporre a ByteDance di disinvestire da TikTok solleva questioni cruciali non solo sul fronte della sicurezza nazionale, ma anche riguardo la protezione dei dati personali degli utenti. Questa legge evidenzia un crescente bisogno di trasparenza e di controllo sugli algoritmi che gestiscono le informazioni visualizzate e condivise dagli utenti.

Se da un lato la preoccupazione per la sicurezza nazionale è legittima, data l’implicita potenzialità di manipolazione e sorveglianza, è altresì fondamentale garantire che queste misure non calpestino i diritti fondamentali alla privacy e alla libertà di espressione. Il divieto di TikTok, o la sua vendita forzata, potrebbe creare un precedente pericoloso per la regolazione di altre piattaforme digitali, specialmente quelle in possesso di grandi quantità di dati sensibili.

È imprescindibile che ogni decisione presa in materia di tecnologia e protezione dei dati sia accompagnata da un’analisi dettagliata e trasparente delle implicazioni per la privacy degli utenti. Inoltre, è essenziale promuovere un dialogo aperto tra governi, aziende tecnologiche e società civile per garantire che la sicurezza non venga utilizzata come pretesto per compromettere diritti personali fondamentali.

Il futuro della governance dei dati richiede un equilibrio tra sicurezza e rispetto della privacy, e la situazione attuale con TikTok serve come un importante campanello d’allarme per i legislatori, le aziende tecnologiche e gli utenti su scala globale.

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